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VITILIGINE: COS’E’, COME SI CURA E COME SI COMBATTE

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La vitiligine è un disturbo della pigmentazione causato dalla distruzione dei melanociti (le cellule che producono il pigmento) della pelle.Causa la comparsa di chiazze bianche in varie parti del corpo, ma può arrivare a colpire anche occhi, bocca e naso, ossia le mucose.

È una malattia che può colpire entrambi i sessi con un’incidenza pari a 0,5-2% della popolazione mondiale. Questa malattia è imprevedibile, ma non è pericolosa e tantomeno contagiosa; può restare silente per anni o avere progressioni repentine.

Non è purtroppo possibile guarire e non esiste un approccio unico per tutti i pazienti, che dovranno invece trovare la terapia più adatta al proprio caso di concerto con lo specialista dermatologo.

L’obiettivo fondamentale del trattamento è la riduzione del contrasto tra l’area colpita e la pelle sana. La scelta terapeutica dipende da numero, sede e dimensioni delle chiazze, da quanto diffuse sono e dalle preferenze individuali.

 

TERAPIE FARMACOLOGICHE

Numerose terapie farmacologiche, perlopiù topiche, possono ridurre la visibilità della vitiligine. Di seguito, una sintesi di quelle usate più di frequente.

  • Terapia topica: varie creme, anche a base di corticosteroidi (cortisone), possono aiutare a ripigmentare le chiazze bianche, specie quando applicate negli stadi iniziali del disturbo.
  • Fototerapia: le terapie con luce o con laser a eccimeri sono usate anche nel trattamento della vitiligine, benché i risultati possano non essere permanenti.
  • Fotochemioterapia con psoraleni: questa terapia, conosciuta anche come PUVA (psoraleni e ultravioletti A), risulta efficace in molti casi. Lo scopo della terapia PUVA è la ripigmentazione delle macchie. È però una terapia lunga e richiede attenzione agli effetti collaterali, che possono talvolta essere gravi.
  • Depigmentazione: questo trattamento implica lo sbiancamento del resto della pelle, in modo da eliminare il contrasto con le macchie di vitiligine. Può essere il trattamento elettivo nei soggetti affetti da vitiligine su oltre il 50% del corpo. Il paziente applica un farmaco, il monobenzil etere di idrochinone (monobenzene), due volte al giorno sulle aree pigmentate, finché queste non assumono l’aspetto delle zone affette. Sarà necessario evitare contatti diretti (pelle con pelle) con altre persone per almeno due ore dopo ciascuna applicazione, perché il farmaco potrebbe depigmentare il soggetto toccato. L’effetto collaterale più grave di questa terapia è l’infiammazione (arrossamento e gonfiore) della pelle. È anche possibile avvertire prurito o secchezza della pelle. La depigmentazione tende a essere permanente e non è facilmente reversibile. Inoltre, chi si sottopone a depigmentazione rimarrà per sempre particolarmente suscettibile alla luce del sole.